Le loro radici sono nella terra, sono la loro eredità, la loro passione, il loro lavoro. L’emozionante storia della famiglia Pandolfo, iniziata a Pantelleria, proseguita in Tunisia e poi a Terracina.
Con metodo, tenacia, passione hanno dato vita a quel sogno iniziato a metà Ottocento, ad oggi producono i vini che hanno sempre voluto. E’ per questo che continuano ad essere premiati.
L’azieda Sant’Andrea ha tre vigneti sparsi tra il nord ed il sud della Provincia di Latina.
Con la sua estensione di circa 20 ettari rappresenta, insieme a quello di Borgo Vodice, il cuore produttivo dell’azienda. Questa zona, da sempre vocata alla produzione di uva di alta qualità, presenta il caratteristico terreno equilibrato a media tessitura. La struttura è tutta a filare, 5000 piante per ettaro per il Merlot, Syrah, Cabernet, Sauvignon, Malvasia Puntinata e lo Chardonnay.
Con un’estensione di circa 35 ettari rappresenta il vigneto storico dell’azienda, il primo ad essere stato piantato appena arrivati in Italia a seguito dell’esproprio dei terreni in Tunisia. La tipologia di terreno è prevalentemente sabbiosa e viene adottata la pratica dell’inerbimento per renderlo più idoneo alla coltivazione della vite. I vitigni coltivati sono quelli tipici della DOC Circeo, Trebbiano e Malvasia per il bianco, Merlot e Sangiovese per il rosso. Accanto a loro si sono perfettamente adattati alla zona anche il Sirah, Petit Verdot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Montepulciano, Cesanese, Malvasia Puntinata. La struttura di allevamento va dal doppio tendone con 2.200 piante per ettaro a quella a filare con 4.500 piante per ettaro.
E’ il vigneto che mantiene inalterato tutto il fascino della lavorazione manuale delle uve, dalla potatura alla raccolta, ricreando soprattutto nel periodo della vendemmia quell’atmosfera unica di un passato non industrializzato molto spesso dimenticato. Questo grazie alla particolarità dei suoi circa 15 ettari immersi nel verde di una natura incontaminata, ricca di rocce carsiche a 400 metri sul livello del mare. Sono proprio i 10 ettari di Campo Soriano, Monumento Naturale e Parco Regionale, a rendere unico questo paesaggio protetto e riconosciuto a livello nazionale per la sua geologia straordinaria. Il terreno è quello tipico della zona di Terracina con una prevalenza di argilla rossa e i vitigni coltivati sono i più antichi della zona, il Moscato di Terracina in primo luogo, seguito dal Cesanese di Terracina, l’Aleatico e l’Abbuoto o Cecubo (quest’ultimo già prodotto ai tempi degli antichi Romani). Tutti i vitigni sono coltivati a filare a Guyot, con una densità che varia dalle 6.000 alle 7.500 piante per ettaro.
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